Tutti almeno una volta abbiamo lasciato il caricabatterie collegato alla presa della corrente per tutta la notte o addirittura più giorni: ecco cosa si rischia nel farlo.
La quotidianità di tutti noi è connessa al web e ormai praticamente ogni aspetto della nostra vita si trova o può essere risolto tramite una rapida navigazione su internet. La centralità della tecnologia nelle nostre esistenze non ha ancora raggiunto le vette distopiche ipotizzate in alcune opere di fantascienza, ma la dipendenza che abbiamo sviluppato per i dispositivi tecnologici e le app che funzionano sul web è totale.
Il “telecomando”, lo strumento che ci permette di essere sempre connessi e di utilizzare le applicazioni più utili nel quotidiano è lo smartphone, un minipc che ha superato in funzionalità i computer fissi e che ha raccolto il testimone da Microsoft raggiungendo quell’obiettivo che Bill Gates non ha mai raggiunto: essere presente e centrale in ogni casa, per ogni persona del mondo.
Questa utilità e il sovrautilizzo che comporta, ha un costo in termini energetici. Più utilizziamo il nostro smartphone e più è probabile che si debba ricorrere al caricabatterie perché continui ad essere in funzione e utilizzabile nel corso della giornata. Questa necessità è porta ad un circolo vizioso, visto che più volte si ricarica la batteria più la sua durata e la sua funzionalità viene compromessa e dunque sarà necessario caricare lo smartphone più frequentemente.
La necessità di ricaricare la batteria dei nostri smartphone ci può portare – e sicuramente è capitato a ciascuno di noi – a lasciare il caricabatterie sempre collegato alla presa della luce, per una questione di praticità e comodità. Questo vale soprattutto per chi ad esempio lavora da casa in smart working o per chi passa gran parte del giorno in ufficio.
Tuttavia la comodità può avere delle conseguenze che vanno ben oltre ciò che ci si aspetterebbe. Molti pensano principalmente alla questione spreco energetico, visto che il caricabatteria anche senza lo smartphone collegato consuma energia stando in tensione costante. Però si tratta di un problema minore, visto che comunque il consumo in fase di “inattività” è decisamente basso.
Il motivo per cui si consiglia di non lasciare il caricabatterie collegato alla presa è la sicurezza. Trovandosi sempre in funzione – anche se a basso regime – il caricabatteria tende ad essere sempre caldo e potrebbe surriscaldarsi fino a creare un cortocircuito. Nel migliore dei casi questo comporta un danno al caricabatterie, ma potrebbe danneggiare anche lo smartphone collegato e peggio ancora potrebbe portare al principio di incendio.
Le probabilità che questo si verifichi non sono elevatissime, ma esistono, dunque meglio non rischiare e prevenire un possibile incendio, anche perché potrebbe verificarsi in un momento della giornata in cui non si è in casa oppure in uno in cui si sta dormendo con conseguenze decisamente drammatiche.
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