Scegliere i termoconvettori per scaldare casa ha dei vantaggi importanti per le famiglie italiane ma ci sono pure contro da valutare.
Con il termine termoconvettore si raccolgono i dispositivi termici a parete o a pavimento adatti al riscaldamento di ambienti chiusi come la casa o l’ufficio. Possono essere ad acqua, a gas o elettrici ma quanto riducono i consumi?
Volendo riscaldare casa con un impianto di riscaldamento diverso dai tradizionali caloriferi si può valutare l’installazione di termoconvettori. Riscaldano in modo uniforme l’ambiente piuttosto velocemente e sul mercato se ne trovano di varie tipologie costruttive e dal funzionamento differente. Ogni famiglia potrà scegliere il modello che maggiormente soddisfa le proprie esigenze, facendo attenzione principalmente allo spazio che ha a disposizione.
Tra i vantaggi il ridotto dispendio energetico e l’elevata prestazione. I termoconvettori risultano migliori rispetto ai termosifoni classici, dunque, per svariati motivi e sono perfetti per chi ha l’esigenza di riscaldare un ambiente freddo in poco tempo. Tra i modelli più scelti quelli a parete. Si possono fissare in ogni punto della casa anche con modalità ad incasso per occupare uno spazio ridotto. L’importante è non procedere con l’installazione in un punto nascosto e in una zona poco frequentata. Il design è semplice e funzionale. A questa prima opzione ne seguono delle altre.
Conosciamo meglio i termoconvettori e la loro utilità in casa
Oltre ai termoconvettori a parete ci sono i termoconvettori a pavimento, non incassati al muro e più facili da spostare. Sono dispositivi più maneggevoli ma più ingombranti anche se oggi molti modelli presentano un design minimal, con uno spessore abbastanza contenuto e piccoli piedini da appoggio. I costi variano da 70 a 400 euro in media. Ma come funziona un impianto del genere? Esistono tre tipi di sistemi, ad acqua, gas/metano o elettrico.
Quelli a gas riscaldano tramite un bruciatore di gas e un sistema di ventilazione. Hanno una presa d’aria che comunica con l’esterno e un tubo per lo scarico dei fumi. I termoconvettori a metano sono sconsigliati, richiedono costi per i combustibili e per l’elettricità. I modelli ad acqua si collegano ad una caldaia tradizionale o a condensazione ma consumano decisamente meno rispetto ai termosifoni mentre i termoconvettori elettrici producono calore grazie a resistenze elettriche, sono pratici e veloci da installare e hanno dimensioni molto ridotte, perfette quando lo spazio ha disposizione è minimo.
Per quanto riguarda la manutenzione dei dispositivi bisogna pulire le condotte con una certa periodicità, due volte all’anno. Ma arriviamo all’aspetto più importante, i consumi. Solitamente i termoconvettori non eccedono nel consumo energetico, permettono un risparmio in bolletta soprattutto se vengono scelti apparecchi ecologici e con prestazioni ad alta efficienza energetica.
L’investimento iniziale, poi, potrebbe non essere eccessivo anche se è logico che i modelli ecologici e di qualità abbiano un prezzo maggiore. Concludiamo con incontro dei termoconvettori. Tendono a seccare l’aria causando problemi a chi soffre di problemi respiratori o allergie. Inoltre l’efficacia in ambienti molto ampi o con soffitti piuttosto alti è ridotta dato che il calore si disperde più rapidamente.